In riferimento all'ultimo post: poco ci manca che perda (freudianamente) il treno, ma graziaddio (e ai treni puntuali, e alle ampie falcate, e al bagaglio leggero) sono riuscita a rimpatriare senza problemi.
E ora vorrei solo cercare di esaurire l'argomento con la fine del mese, quindi scusate se taglio corto (posso sentire le vostre grida di esultanza fin da qui. Contenetevi, accidenti!).
Dunque, ecco a voi, alla rinfusa:
- pollici levati per il Carnevale di Bellinzona. Da rifare.
- Mardi gras. Ovvero una cena totalmente a base di frittelle (di diverso tipo), mandate giù con vino e birra, e un po' di musica (e un chitarrista caricato a shots). Grassi e cliché, svizzeri e non solo. Tutto questo la sera precedente al test di greco.
- A proposito di università, pare che W. creda veramente che Omero sia esistito. È peggio che con Babbo Natale.
- Nessuna festa in maschera per il breve ritorno (o il lungo week end, a scelta) italiano. A meno che, effettivamente, mettersi tutti eleganti non sia un po' mascherarsi. Ho un paio di scarpe col tacco, nere, scamosciate, con un nastro che finisce in un fiocco (nero), lucido. Mi fanno malissimo.
- Per fortuna poi si torna a Lausanne. Io di qui non me ne voglio andare.
E domani arriva A.C.. Sono pronta a melanger francese, inglese e italiano (oltre all'olandese... kusknuffel è ormai diventata la mia parola preferita, benché inesistente), a riscoprire la mia nuova città con altri occhi, a spingermi al di là dei suoi confini (Genève, forse Montreux, dipende dal tempo e dalla voglia).
PS: fra ieri e oggi ho parlato con gli antichisti svizzeri più di quanto abbia fatto in un semestre. E questo pomeriggio, ho scoperto una cosa malsana. Il nuovo comfort food, ma anche gossip food. Il carac.
E ora vorrei solo cercare di esaurire l'argomento con la fine del mese, quindi scusate se taglio corto (posso sentire le vostre grida di esultanza fin da qui. Contenetevi, accidenti!).
Dunque, ecco a voi, alla rinfusa:
- pollici levati per il Carnevale di Bellinzona. Da rifare.
- Mardi gras. Ovvero una cena totalmente a base di frittelle (di diverso tipo), mandate giù con vino e birra, e un po' di musica (e un chitarrista caricato a shots). Grassi e cliché, svizzeri e non solo. Tutto questo la sera precedente al test di greco.
- A proposito di università, pare che W. creda veramente che Omero sia esistito. È peggio che con Babbo Natale.
- Nessuna festa in maschera per il breve ritorno (o il lungo week end, a scelta) italiano. A meno che, effettivamente, mettersi tutti eleganti non sia un po' mascherarsi. Ho un paio di scarpe col tacco, nere, scamosciate, con un nastro che finisce in un fiocco (nero), lucido. Mi fanno malissimo.
- Per fortuna poi si torna a Lausanne. Io di qui non me ne voglio andare.
E domani arriva A.C.. Sono pronta a melanger francese, inglese e italiano (oltre all'olandese... kusknuffel è ormai diventata la mia parola preferita, benché inesistente), a riscoprire la mia nuova città con altri occhi, a spingermi al di là dei suoi confini (Genève, forse Montreux, dipende dal tempo e dalla voglia).
PS: fra ieri e oggi ho parlato con gli antichisti svizzeri più di quanto abbia fatto in un semestre. E questo pomeriggio, ho scoperto una cosa malsana. Il nuovo comfort food, ma anche gossip food. Il carac.