La vita non è un film, e grazie tante, non è certo una gran novità.
La vita non è nemmeno un bel romanzo, ma non sono stata certo io a scoprirlo.
Però credo di aver scoperto perché.
A 21 anni, 8 mesi e 8 giorni, ho capito cosa rende la vita così diversa da un film (o da un libro). No, non il fatto che è reale (dopotutto certe "opere di fantasia" non vi sono mai sembrate, in certi momenti della vostra vita, straordinariamente concrete?).
Per il momento opportuno, per il tempismo insomma: per il kairòs, l'istante perfetto di svolta, in cui succede qualcosa che fa andare avanti la storia proprio in quella direzione lì, in modo che non ci siano mai tempi morti, in modo che tutto proceda secondo la rotazione al millesimo di secondo di ingranaggi raffinatissimi, predisposti con cura dal Sapiente Orologiaio.
Sarà l'assenza del Sapiente Orologiaio, allora, ma il mio rapporto col tempismo continua a essere pessimo.
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