lunedì 21 marzo 2011

inverno/primavera

Ho avuto la fortuna di passare gli ultimi giorni d'inverno in un posto che sembra sia stato creato per l'inverno, anzi, da Inverno in persona.

Sono andata a Nord, molto a Nord. Diciamo più a Nord di quanto mi sia mai capitato, il che di per sé non vuol dire molto. Sono andata nel Nord, nel Nord vero. Più a Nord di Copenhagen, più a Nord di Oslo, più a Nord di Stoccolma e più a Nord dell'Isola del Gabbiani, più a nord di Helsinki. Sono andata a Rovaniemi.

Photo by Annie.

A Rovaniemi, a parte il Villaggio di Babbo Natale, le renne e la neve, c'è l'Università. E in università ci sono gli Erasmus, e fra gli Erasmus c'è Annie.

A tutte e due piace il Nord Europa, il freddo e l'inverno. Aver letto gli stessi libri è come crescere guardando la stessa luna, e aver letto Astrid Lindgren da piccola ti fa credere che il bagno nel mare del nord sia la cosa più normale del mondo ("...ce l'hai tu il sapone?"); un anno fa, al momento di consegnare la domanda erasmus, non eravamo in molti a fare il tifo per la scelta della Finlandia (persino l'esaminatore cercava di spingerla a una banale Barcellona, bah), ma io ero assolutamente affascinata all'idea. Vi dico solo: occhi stellati.

"Ti hanno preso? Ti hanno preso??! Ma è fantastico! Cioè... mi mancherai. Però sei mesi volano, e... sei mesi in Finlandia! Meraviglioso, verrò a trovarti!"

Photo by Annie.

A Rovaniemi, ovviamente, c'è neve. Tanta neve. Ma c'è anche il sole (coperto dalle nuvole durante il mio week end, ma non si può avere tutto dalla vita), temperature accettabili per la sopravvivenza umana (almeno nei giorni passati, non sono stata obbligata a costruire sculture di ghiaccio con 30 gradi sotto zero... io), e biciclette. Biciclette ovunque (va bene, non proprio come in Olanda, ma quasi), degli studenti e dei "civili", degli stranieri e degli "indigeni", appoggiate al tronco di un albero, legate a una rastrelliera e intrappolate nella neve.

Ci sono distese di neve e un fireplace dove si può andare tranquillamente di notte a bere una birra, cantare i Muse, chiacchierare e salutare la città dall'alto.

Photo by Annie.

Ci sono sette minuti di luce in più ogni giorno, ora, e un bianco accecante.

Biblioteca (ovvero Kjriasto) con l'immancabile renna. Photo by Annie.

C'è la biblioteca pubblica di Alvar Aalto (il link ovviamente è per i profani, io ormai sono un'esperta sull'argomento, grazie alla lezione all'alba di Finnis Design - pare che i finlandesi non riescano a dire il suono sh, lo sapevate? - ), costruita in modo intelligente, grande, spaziosa e luminosa (e con una sala interrata dedicata interamente a musica e CD);

Interno della biblioteca. Photo by Annie.


c'è il museo dell'Arktikum, sempre di A.A., e vetrate e legno e luce. Luce bianca e bella, non gialla e sporca.

Museo dell'Arktikum. Photo by Annie.

E c'è l'università, ovviamente. Gratis, e poi lo Stato ti paga per iscriverti. Vabbè, questo si sapeva. Ma l'università è nuova e spaziosa e luminosa. Ci sono computer ovunque che puoi usare quando vuoi (anche per guardare l'ultima puntata di Glee), mense a prezzi più che politici, buone biblioteche, aule di musica se hai voglia di suonare un po'. E un guardaroba all'ingresso, così puoi toglierti la giacca da neve e gli stivali, infilare le ballerine e scivolare via leggero verso la lezione. E vetro e legno e luce bella, bianca.

Gatto a caso disegnato su una lavagna in un'aula abbandonata (frrr). Photo by Annie.


E oltre a tutta questa bellezza, c'è la fotografa di eccezione che ci ha concesso le foto per questo post, e scusate se è poco.

"Ma non la porti in giro? Guarda che mica è venuta a trovare te!" "Sì invece!"

Perché diciamocelo, la Finlandia e Rovaniemi meritano, ma io volevo venire proprio a trovare te (cuoricino), qualsiasi cosa dicano le madri, e avrei affrontato anche la stereotipata Spagna per questo (eheh).

Certo, Linate-Riga e Riga-Rovaniemi è molto più fico, i sex exchange party più divertenti se fuori non ci sono 30 gradi ma meno 10 (con ragazzi in calzamaglia e gonnellina che ti dicono "ma voi non avete freddo di solito?"), le crepes ricoperte da spessi strati di nutella si mangiano più volentieri con la scusa delle calorie contro il freddo (e lo stesso dicasi per la vodka), ma, in definitiva, sono le persone che rendono un posto davvero speciale. E tu sei una persona speciale in un posto che già di per sé è piuttosto speciale, assieme ad altre persone speciali. No, scema, non è un modo carino di dire che sei in un manicomio: è bello vederti nella tua casa, nella tua stanza che è tua, è bello capirlo al primo sguardo, nonostante il viola predominante; è bello sentirsi dire "oddio, ma sembra di vedere Annie! Hai lo stesso modo di parlare, fai le stesse facce, usi le stesse parole, le stesse espressioni, gli stessi versi, gli stessi gesti!"; è bello vedere in faccia persone di cui sento parlare da mesi, e avere (quasi) le stesse reazioni a pelle ("è pesante. In tutti i sensi. A.? è così... francese!").

La mia bimba diventa grande e salva la Cina: va in erasmus e vive da sola, potrei aggiungere, fa la fotografa, ascolta la musica cantando sotto la doccia, prepara la pizza mangiando la pasta cruda (ma infornando quello che ne rimane)... e io le voglio un bene dell'anima.

Pronte per conquistare il mondo a partire da qualche km sotto il Circolo Polare Artico (ma solo dopo il
terzo autoscatto). Photo by Annie.

Ma oggi è il primo giorno di Primavera (anche nel regno dell'Inverno). E quindi buona primavera a tutte e due, fra la neve e fra la terra che già si intiepidisce al sole. Perché nonostante tutta la melensaggine e l'aria fritta che so sfornare in abbondanza così bene, ci sono poche cose che non cambiano, e tu sai quali (il che non vuol dire assolutamente nulla, ma sembra una frase profonda, e ha un bel suono).

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