domenica 1 aprile 2012

Postilla del giorno dopo, in cui si parla di cose noiose e tutte egoriferite, e si fa il punto della situazione.

Nell'ultimo mese sono uscita con uno. E sulle relative paranoie (ci sono uscita la prima volta perché massì, e poi perché mi trovavo bene, salvo rendermi conto che non pensavo a lui il giovedì e men che meno il venerdì, che c'erano cose di lui che mi piacevano e ma altre, apparentemente stupide, che mi urtavano senza motivo) mi sono già dilungata negli ultimi tre post.

Perché fa sempre bene ricevere un sacco di complimenti, dal sorriso agli occhi alle scarpe agli occhiali alla pelle al francese (!) all'inglese (!!) all'accento (AHAH) (e potrei continuare), ed è bello parlare e scherzare e brindare e camminare nel primo sole, però "non puoi mica stare con uno solo perché è gentile" (cit.) Che poi non è che io ci stessi insieme, però dopo un mese di vedersi regolarmente e sentirsi altrettanto, se anche non si è insieme, ma alla fine ci si comporta come se, si è "pericolosamente vicini a" (cit.).

Giovedì mattina.
"Mais... alors... A., c'est ton copain?"
Segue risposta che viene dal cuore ("NO!"), e che mi fa capire un po' di cose. Tanto per cominciare, che forse non vale la pena di continuare in questa relazione che però non è una relazione. Forse. Perché c'è tutto il corollario delle ragioni per cui ci esco (dopotutto, non è che esco con gente a caso per nessun motivo).

Sabato sera.
Io non pensavo mica di parlartene. Ma poi è successo. Che no, ti ripeto, non sono innamorata di te. E tu hai un bel dire che l'amore è una cosa grande e difficile e complicata e non è che viene tutto d'un colpo come nei film. Tanto non sei innamorato neppure tu. La differenza tra noi è che quando io ti spiego, non so come, che io voglio sentirmi coinvolta e avere le farfalle nello stomaco e "provare qualcosa di forte" (che sono parole tue, a ripensarci sembra che stia dicendo di voler andare in una distelleria scozzese) etc. etc., tu mi dici, con il tono paziente che si usa con i bambini testardi che "ma così è molto difficile, quasi impossibile, trovare qualcuno... e rischi di perderti un sacco di cose".

E sai? Non m'importa. Perché ci ho provato, e, beh, non penso ne valga la pena. Poco ci manca che tu mi dia ancora dell'idealista (e non sei la prima persona a farlo, forse è davvero un mio problema. No, più facile che sia bovarismo), ma improvvisamente mi rendo conto che sì, è proprio così. È difficile trovare qualcuno con cui stare ("ah, ma allora tu cerchi una relazione... una cosa seria..." "NO! Non cerco un ragazzo e non lo voglio", come ve lo devo spiegare?), ma questo non vuol dire che allora mi va bene tutto. Non mi va bene quasi niente a dire il vero, ma non vorrei essere diversa. E più tu cerchi di farmi ragionare ("ma io non ti sto proponendo una relazione..."), più io mi impunto, fino a dimenticare quasi tutti i motivi e le cose positive per cui sarebbe bello continuare a vedersi come abbiamo fatto finora. Perché sì, mi rendo la vita difficile, sì, vedo tutto bianco o nero, e, sì, anche se la parola "sognatrice" è ridicola, sono peggio di una sognatrice sotto acidi quando mi dico che vorrei incontrare qualcuno che mi faccia girare la testa, brulicare lo stomaco del battito delle ali impazzite di mille farfalle, e via con tutti i cliché da stupida commedia romantica di serie B.

Leggo romanzi, faccio Lettere Classiche, mi piacciono ancora le fiabe: sono attirata senza speranze da tutto ciò che è inutile e poco pratico.

Quindi sì, ti dico arrivederci senza troppi rimpianti. E senza tristezza o ansia andrò avanti a vivere da sola, perché mi piace sentirmi indipendente, e non penso che si debba trovare per forza il Principe Azzurro (anche perché il vero Principe Azzurro non esiste). Ma non per questo mi accontenterò del primo cadetto che passa.

Nessun commento:

Posta un commento