giovedì 8 novembre 2012

La Prova Costume

Ho scoperto che la vera Prova Costume non è né a Giugno né ad Agosto, ma a inizio Novembre.
Altro che dramma delle cosce grosse o dei rotolini di ciccia sui fianchi, di interrogativi sull'intero sgambato, il bikini ridottissimo o quell'abominio che è la sua mutazione transgenica, il trikini.

Perché il problema è quando il costume non è ancora cucito, quando non si capisce come attaccare le maniche, quando la stoffa del mantello non basta (e quindi bisogna fare una sorta di patchwork con quel che si ha), quando, soprattutto, la macchina da cucire (che tu non sai usare) si blocca continuamente. Per fortuna che c'è La Madre a dare una mano.

La vera Prova Costume, poi, è per tutti quelli che girano a torso nudo, per quelle che vogliono fare le slutty-qualcosa (perché per fare la slut devi avere anche il fisico, è inutile), o semplicemente tentano di assomigliare a un disegno.

Sì, sto parlando del Lucca Comics.

Arrivi tardi, mi dirà qualcuno. Lo so, come pure so di essere una nerd imperfetta - e in quanto tale, mi è anche concesso di non essere mai andata a Lucca prima, no?!

Comunque, domenica mi sono divertita tantissimo.
La sera prima ero addirittura emozionata, un po' come da bambina la notte prima di Natale o quella prima di partire per il mare. Quindi, per l'ennesima volta, grazie A. Per essere mie amica, per le fissazioni comuni, per spiegarmi i cosplayer dei manga che non capisco (quasi tutti). E per intrecciarmi i capelli.

Arrivo in Centrale prima dell'alba e già mascherata, il mantello che svolazza e gli stivali che rimbombano, cominciando a canticchiare tum tum, tututum tum, tututuuuum (poi continuerò per tutta la giornata). A Lucca dovrebbe piovere e invece si trattiene, ci fanno foto e io mi sento fichissima, addirittura c'è gente che ci riconosce (cosa non così scontata, noi non siamo mica mainstream), mentre altra confonde A. per una Tully e a me viene detto più volte "Ma He, c'hai il mantello della LaHoste?" ma anche "e He ce fai Hon Huella forHetta?!". Un'anziana coppietta inglese ci chiede perplessa cosa succede, dei locali dall'aria grossa e cattiva ci offrono gentilmente delle caldarroste ("e se c'è su la droga dello stupro?" "troppo tardi, l'ho già mangiata"), io mi convinco una volta di più che devo avere qualche problema perché trovo tutti (o quasi) gli uomini con capelli lunghi/barba decisamente più affascinanti degli altri. Discutiamo con E.&L. dell'opportunità di avere figli a cui imporremo sin da piccoli di mascherarsi (facendoli diventare probabilmente dei perfetti ingegneri con l'amore per i gilet a rombi e i piedi per terra).

Baby Naruto
Un anno fa io e A. avevamo deciso di andare a Lucca insieme nel 2012. Io uscivo dalla lettura di Fullmetal Alchemist, l'idea era di fare Riza e Olivier.

Poi passammo (o meglio, ritornammo) al fantasy medievaleggiante. Era estate, faceva un caldo assurdo, io portavo in giro Emilie a fare la turista per Milano, e mentre lei si esaltava per i negozi, A. dice: "Potremmo fare due personaggi di GoT per Lucca. Mi piacerebbe fare Lyanna" "Bell'idea! Io allora farò Meera Reed", soprattutto perché mi sembrava di avere il physique du role (bassina, pallida, capelli castani e lunghi - non li ho tagliati apposta! -, occhi verdi, piatta. E, in fondo, riesco ancora a farmi passare per ragazzina), e perché credevo che il costume sarebbe stato rapido e veloce da fare. Ma ceeerrrrto! Perché ovviamente il costume sarebbe stato facile da fare, se fossi stata capace di cucire. Ho sbagliato tutto nella vita, dov'ero quando il Buon Dio distribuiva le abilità pratiche?

Sono tornata a casa dopo mezzanotte, con le lenti che mi graffiavano gli occhi, stanca morta (in macchina continuavo ad addormentarmi nonostante lottassi per restare sveglia), canticchiandomi in testa il solito tum tum, tututum tum, tututuuuum, sognando di andare in giro con un mantello anche nella vita vera.

Ieri le mie amiche di uni mi hanno dato della nerd (capitemi, la mia foto profilo su Facebook è stata prontamente sostituita con una nuova: me/Meera sul Trono di Spade!) senza speranza. Probabilmente non era un complimento, ma lo prenderò come tale.

Ladies of North


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