domenica 28 ottobre 2012

Punti di vista

Θαυμάσια που τρέχει ο ουρανός, αν κρίνεις απ'τα σύννεφα


(Il cielo corre in modo stupendo, se giudichi dalle nuvole)
Odysseas Elytis

*

Ho sempre avuto un rapporto complicato con la poesia. Spesso non la capisco, spesso non mi appassiona. Non mi esalto per la geometrica rispondenza dei sonetti, e, a dirla tutta, preferisco la prosa lirica. Solo a volte mi commuove, solo a volte mi ispira. A volte un singolo verso mi resta dentro, confondendosi con il testo di una canzone (la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude è sono riusciti a cambiarci, ci sono riusciti, lo sai), o galleggiando tra domande e sensazioni diverse a seconda dell'umore e della luce (verrà la morte e avrà i tuoi occhi, ma è la morte che, quando arriverà, si prenderà anche i tuoi occhi, come la cose più bella e preziosa e pura e viva e innamorata, oppure è il suo sguardo che, quando la morte finalmente mi guarderà in volto, riconoscerò come il tuo?).

Di certo non la scrivo, non ne sono capace. Raramente la leggo (un libro di poesie intero non mi tenterà mai, meglio a piccole dosi possibilmente casuali).

Per questo, quando mi capita di leggerne per caso, e di rimanerne colpita, e magari è un singolo verso che ti colpisce testa e cuore e dipinge mondi e domande e orizzonti e improvvise rivelazione... per questo ci penso, ci ripenso, se è il caso la traduco e ritraduco. E poi ne voglio parlare.

*

Così è chiaro che, qui, è solo questione di punti di vista. Che non diresti mai che è il cielo a correre, ma perché non hai mai fatto delle nuvole il termine di paragone.

E che quando ti sembra che tutto sia immobile, forse hai dimenticato di guardare nel modo giusto (o meglio: che c'è un altro modo di guardare), come in quelle figure dove i due profili neri che si toccano nascondono un vaso bianco.

Nessuna sconfitta è totale, non c'è male che non nasconda del bene.
And if you can't laugh, then smile.



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