La colonna sonora di Natale (per fare l'albero, la mattina del 25 e in ogni altro momento) è sempre stata, ed è ancora, John Lennon. In particolare, una raccolta che viene fatta partire alla traccia 8, con Merry Xmas (War is Over), e poi riascoltata e riascoltata e riascoltata.
Love mi ha insegnato come si può provare a dare una definizione di "amore" senza essere patetici, e Stand By Me a chiedere di restare senza supplicare. E poi mi hai insegnato ad essere troppo idealista e rivoluzionaria (cit.) con Imagine e Give Peace a Chance e Power to the People.
Mi hai insegnato Hair Peace, Bed Peace.
Ero piccola allora, ma i Beatles li conoscevo già tutti, e John Lennon, beh, era un personaggio familiare, come una specie di fratello maggiore di mio padre (ma più simpatico dei miei zii), o, meglio, un ex compagno di scuola un po' pazzo. Un working class hero.
E così ogni 8 Dicembre non posso non fare a meno di pensare: "Sai? Oggi è l'anniversario della morte di John Lennon". E sentire quanto la sua musica sia ancora amata mi fa bene, mi dà l'illusione che sia ancora vivo, o forse non è un'illusione, perché se la tua musica è viva sono vive anche le idee che cantavi, e questo, per l'uomo, è quanto di più simile ci sia all'immortalità (o forse lo è, perché tu prova a dire "non è morto").
Ciò non toglie che le trasmissioni "di anniversario" (30 anni nel 2010, possiamo farci su un servizio niente male!) mi diano un po' di nausea. Sul serio. Chissà cosa ne penseresti, zio John. So già che rideresti dietro i tuoi occhialini tondi.
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