mercoledì 6 luglio 2011

Sempre per la serie "scriviamo post subito dopo la mezzanotte anche se il titolo del blog chissà perché dice il contrario".

La rilettura di Pride&Prejudice.

Se tu mi offrissi quaranta uomini come lui, non potrei mai essere felice quanto te. Dal momento che non ho né il tuo carattere, né la tua bontà, non potrò mai avere la tua felicità. No, no, lasciami fare da sola; e forse, se avrò ancora un po' di fortuna, con il tempo potrò trovare un altro signor Collins.
(Io ti nomino citazione dell'anno, almeno fino alla prossima rilettura).

Non so perché mi piaccia così tanto rileggere i libri che amo. Uno dovrebbe leggere un libro una volta, e basta. Io invece li leggo, li rileggo, e li rileggo di nuovo. Alcuni periodicamente. Probabilmente è sintomo di qualche disturbo psico-anaffettivo.

Comunque con Elizabeth provolano un po' tutti - e lei regge il gioco. Darcy, dopo aver creato il precedente per la nascita dell'orrido proverbio "chi disprezza compra", un paio di capitoli dopo è già lì che se la mangia con gli occhi, fa il musone tenebroso (evidentemente, nemesi del patatone timidone, cit.)¹ e il gentleman con la puzza sotto il naso e la battuta sarcastica sempre pronta - e i due flirtano alla grande (anche se Elizabeth continuerà a negare fino alla fine). E poi il signor Collins, che il suo dio lo benedica. Che uomo imbarazzante (e infatti Eliza lo rifiuta senza remore, anche se secondo lui lo sta incoraggiando. Il prototipo dell'uomo stolido - e la domanda è: Signore, perché così tanti Collins, e così pochi Darcy?). Senza dimenticare Wickham, il fascinoso, depravato Wickham, che fino a quando non verrà smascherato per il viscido che è in realtà, sarà "il preferito" senza se e senza ma.

Allora, Lizzy, ho scoperto che tua sorella è innamorata non corrisposta. Mi congratulo con lei. Subito dopo l'idea di essere sposate, ciò che piace di più alle ragazze è essere innamorate non corrisposte di tanto in tanto. Offre loro qualcosa a cui pensare, e consente loro di distinguersi in qualche modo dalle loro compagne. Quando verrà il tuo turno? Non vorrai certo farti sorpassare da Jane per molto tempo. Ora tocca a te. A Meryton ci sono ufficiali a sufficienza da deludere tutte le signorine della campagna. Scegliti Wickham come compagnoÈ un tipo piacevole, e saprebbe come piantarti in asso con onore.

E ancora Darcy. E anche il cugino, già che ci siamo, il Colonnello Fitzwilliam. Che pure lui, le sta dietro alla grande, e a lei non dispiace per nulla, sempre lì a scambiarsi pettegolezzi e confidenze (con la mitica scena in cui lei, seduta al pianoforte a Rosings, fa gli occhi dolci a Dracy e Fitzwilliam  i n s i e m e. Poi dicono che la civetta è Lydia)².

E poi, ovviamente, di nuovo Darcy, Darcy e sempre più Darcy (sigh) fino all'epilogo che tutte noi conosciamo.

Ma soprattutto, Jane Austen teorizza il principio dell'amore per gratitudine. Che detta così è una cosa oscena, ma il concetto alla base in realtà ha senso. Psicologicamente, ne ha un sacco. Poi, boh, io sarò un soggetto debole, ma l'ho provato (ciò non toglie che continui a considerare Amor ch'a nullo amato amar perdona uno dei versi peggiori mai scritti, educazionalsentimentalmente parlando - per citare Lella Costa: ottima forma, pessima sostanza).

E che forse è lo stesso principio che faceva incazzare De André, che da quando se n'è uscito a dirmi quella frase, alla radio (perché lo so che parlava con me), non ha mai smesso di perseguitarmi del tutto: continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai? Non lo so Fabrizio, non lo so, io ci provo a fare la persona matura, ma a volte penso di essere solo testarda.

Incontri.
Che poi, da quando in qua uno se ne viene fuori con la domanda "Qual è il tuo sogno?" pensando di fare cosa gradita al prossimo? Mica puoi rispondergli questo. Insomma, una magari non è che si scopre così tanto, soprattutto con uno che di te non sa quasi nulla, e sfoggiare la mia cultura Disney poteva forse essere eccessivo.

Sono cose che ti mandano in crisi. C'è qualcuno di voi, silenti lettori, che saprebbe cosa rispondere, qui ed ora, in una frase di senso compiuto, breve e seria ed efficace e non stupida?

Dubbi.
Quelli che ti vedono (almeno) carina nonostante i brufoli da premestruo, il pallore in faccia da studentessa secchiona, sudata e con l'aria distrutta dall'afa del cemento possono essere solo o le tue amiche, che mai ammetterebbero una tua non perfezione (mentre dovrebbero), o... o boh. Però un dubbio ti viene (che tanto a posto non siano almeno).

Note
¹ Ripensandoci, anche Darcy in fondo non è che una variante del timidone. Musone timidone, ecco.
² A scanso di equivoci: Elizabeth rimane la mia preferita, comunque. Semplicemente, trovo grandioso che la Austen teorizzasse e autorizzasse (praticasse?) il provolamento pre matrimoniale. Che donna (ecco perché non s'è mai sposata).

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