Libera e felice come una farfalla, come pubblicità degli assorbenti vuole, e come dalla suddetta è stato inculcato alla mia generazione. E oggi, assorbenti o meno, mi sento davvero libera e felice, sarà la liberazione dallo spauracchio di armonia che mi ha sovrastato un po' per tutta l'estate, per la voglia di scrivere (di un ragazzo con la maglietta rossa che si chiama Sergio e ha la faccia da ingegnere, non so nient'altro), per il sole di settembre, per non neppure bene io cosa.
Insomma, aveva ragione la vale: "tanto rumore per nulla, eh?" (ma vale, tu lo sai quanto mi ha fatto penare armonia quest'estate! O meglio, le lezioni di armonia!). E poi, a riguardarla da oggi, quella di ieri è stata una bella giornata, nonostante la levataccia mattutina, lo scritto di quattro ore (che neanche all'esame di maturità mi sono sembrate così lunghe, con le spalle contratte e i capelli maltrattati), l'orale subito dopo e gli infiniti trabocchetti della forma sonata. Perché gli esami creano sempre quel cameratismo anche con chi non hai mai visto prima,e io i miei tre compagni di sventura li ho visti per tutta l'estate, per non parlare del mio "compagno di viaggio e di piano" (che ancora non sa della mia idea di defezionare a ottobre, sennò mi sgriderebbe. Ed è uno dei motivi per cui questo blog rimane per lo più segreto).
E ora, a voler essere sincera, avrei voglia di mare. Ma la stagione sembra finita, quindi mi accontenterò di divertirmi parecchio... e "basta".
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