L'inizio della specialistica (ieri, ore 14.30, nella sede che cade -quasi- a pezzi) coincide con gli ultimi giorni della settimana della moda.
Che c'entra, direte voi.
A parte l'arrancare penosamente, con già un'accenno di raffreddore e la borsa che pesa sulla spalla (rigorosamente sinistra) disabituata al peso della cultura, dovendosi nel frattempo confrontare con creature altissime, purissime (?), sicuramente levissime, che scivolano eteree a parecchi cm di distanza rispetto al suolo dove le comuni studentesse si affaticano e soffrono.
A parte che c'è ancora più casino in giro, e il contatto con troppa gente mi urta.
A parte che c'è il sole ma non fa più caldo, e io non so come vestirmi e invece pare che tutti gli altri ci riescano senza problemi, e anche bene.
A parte.
Ci sono anche i momenti esilaranti.
Primo pomeriggio, Corso Vittorio Emanuele.
Uno stuolo di ragazze altissime e levissime, capelli stirati e vestite tutte uguali (maglietta bianca, leggings bianchi, minigonna di jeans e scarpe bianche col tacco) incedono apparentemente senza timore sul pavè. Non ho idea di chi sponsorizzino/pubblicizzino o altro, io mi trovo con due amiche per caso lì in mezzo, schiacciata dal confronto impari (e con la paura di essere travolta, il tacco fa male).
Un signore da bordo strada, con accento toscano: E MANGIATI 'NA BISTECCA!
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