lunedì 15 agosto 2011

Ti rendi conto di essere italiana quando è Ferragosto e ti vien voglia di grigliare.

Le radici italiane riemergono prepotentemente quando è Ferragosto, sei da sola in un Paese che non conosci e che non festeggia la sacra festa del 15 Agosto, piove, corricchi su Pont Chauderon per arrivare alla fermata, e pensi che in fondo si potrebbe grigliare qualcosa. Tipo il gatto che si è infilato sotto il tuo letto e si è rifiutato di uscire, nonostante spendessi venti preziosi minuti a cercare di convincerlo. Poi pensi ai quaranta gradi all'ombra di casa, amici che organizzano riunioni mangerecce/beverecce, parentame che festeggia a caso, griglie sfrigolanti, birra fredda... ferma là, nuvolabarocca, non sarà nostalgia questa?

Accadde un Ferragosto (svizzero).

Ormai perfettamente collaudata dopo una settimana, mi sveglio-aspettochelasvegliarisuoni-spengolasveglia-alzo-lavo-colaziono-provvedoaigatti-vesto-esco in un'ora. Nell'aprire la porta della camera, un gatto si infila sotto il mio letto. Dopo venti minuti è ancora lì, lascio una richiesta di aiuto a V. sul frigo, e scappo.

Piove. Anche sotto il mio ombrello.

Il primo bus è troppo pieno. Il secondo idem ma salgo lo stesso.
Maledizioni contro gli svizzeri che a) non festeggiano Ferragosto b) non sono così precisi nei trasporti come vorrebbero far credere c) si approfittano (pure loro!) dell'intimità pendolare della mattina per il giochino della mano morta.

Alle 9 quasi .15 sono puntualissima in Università. Ha smesso di piovere, ovviamente.

Mi lamento che dovrei studiare di più, francese e altro, ma poi non mi applico. Come al solito.

Celebro il mio Ferragosto nell'unico modo che posso, andando in giro a perdere tempo il pomeriggio, sotto il sole che brucia (anche se poi, inspiegabilmente, torna la pioggia per dieci minuti). Chiacchiero seduta a un tavolino colorato con vista sui tetti, il sentimento è un po' ma-cosa-ci-faccio-qui, però bello.

La ricerca di una casa offre ancora nuove emozioni. Sembravamo diretti a un happy end, ora comincia l'ansia. E l'incubo burocratico.

La ricerca di una casa offre ancora nuove emozioni #2. Ricevere un messaggio che "Tu veux quand meme passer? Ou faire un tour à Lausanne?" da un tizio mai visto, salvato in rubrica come "Studio à Tivoli".

Pensare di cucinare con giudizio, e finire ad abboffarsi di roba fredda mescolata e altra che non dovrebbe mai essere stata scaldata, non in quel modo.

Mamma è a casa! Si occuperà lei dell'incubo burocratico, ora? (No. Niente più dormire sul sedile posteriore dell'auto, mentre mamma e papà pensano a tutto. Tienimi la mano, ciccio). (La parentesi precedente, per chi non ci fosse arrivato, è una citazione più o meno accurata di una striscia dei Peanuts).

Parlare su skype. Scherzare, e poi finire ad affrontare non si sa come i grandi temi della vita. Non sono pronta. Non sono pronta per la vita vera, ma lei è già qui.

E com'è andata la Festa di Mezz'Estate all'Isola dei Gabbiani? Faceva la ruota, la gonna di Karin? Hanno fatto il bagno vestiti, Pelle e Melina? (Ma è successo tutto da solo!) Sai cosa, zio Melker? Ci dobbiamo andare. Ci dobbiamo andare sul serio, prima di Prisca e Ginevra. Poi, quando sarà tempo, anche con loro.

1 commento:

  1. "è stata comunque una stupenda festa di Mezza Estate, e sul molo si ballava, proprio come avevo sperato. Al suono della fisarmonica del vecchio Soderman ballammo tutti quanti, oh quanto ballammo, mentre il sole calava nel fiordo e nugoli di zanzare ci ronzavano intorno. La gonna del mio vestito celeste ruotava che era una meraviglia e io mi divertivo un mondo."
    mi viene il dubbio che la festa di Mezza Estate che intendono loro sia al 24 giugno, al solstizio, che è l'inizio dell'estate però...

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